Il fiume Mekong, conosciuto con svariati nomi, Fiume turbolento (Lancang Jiang) in Cina, Mae Nam Khing in Thailandia, Myanmar e Laos, Grandi acque (Tonle Than) in Cambogia e Nove draghi (Cuu Long) in Vietnam, nasce sul tetto del mondo, in Tibet (questa scoperta risale al 1994) a 5200 mt di altitudine.
Attraverso una stretta gola Himalayana lunga 200 chilometri raggiunge la pianura, costeggiando i confini laotiani, Birmani e Thailandesi, attraversa quindi la Cambogia nel cuore del Triangolo d’Oro, per poi assopirsi nel suo delta, in Vietnam e sfociare nel Mar Cinese Meridionale.
Stiamo parlando del fiume più lungo del sud-est asiatico (4.220 chilometri), che nonostante il suo carattere irrequieto, selvaggio e libero, tendenzialmente marrone e fangoso, fornisce cibo e acqua a circa 60 milioni di persone.
Il percorso del Mekong si può suddividere in due tratti principali, l’alto Mekong che consta di circa 2000 km, iniziando dall’altopiano tibetano attraverso una valle lunga e stretta, tagliando montagne ed altopiani cinesi.
Ed il basso Mekong, all’altezza del confine tra Myanmar e Laos, dove in 2400 km raggiunge il suo delta nel Vietnam meridionale, per poi sfociare, come detto, nel Mar Cinese Meridionale.
Il fiume inizialmente risulta interrato oltrechè tranquillamente navigabile con qualsiasi tipo di imbarcazione fino a Phnom Penh, la capitale Cambogiana, e per gran parte del suo corso occupa un letto rialzato parallelo ad argini naturali.
Successivamente, a causa del blocco imposto dalle cascate di Khone è necessario l’utilizzo di barche a pescaggio ridotto.
Attore protagonista del percorso di questo imponente fiume è il lago Tonle Sap, un lago d’acqua dolce che svolge la funzione di serbatoio naturale per stabilizzare il flusso d’acqua nei periodi di piena, quindi nella stagione delle piogge, e compie con successo il suo dovere riducendo in modo significativo il pericolo di inondazioni, che vista la potenza del Mekong potrebbero essere devastanti.
0 commenti